Che cos’è la CMT?
Le neuropatie rare, ereditarie, a lenta evoluzione, divenute note come malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT), furono descritte nel 1886 da Charcot e Marie in Francia (1) e da Tooth nel Regno Unito (2), che lavorarono in maniera indipendente gli uni dagli altri.
Prima della biologia molecolare e delle analisi genetiche, le forme di CMT erano generalmente classificati in Tipo 1 (con velocità di conduzione nervosa eccessivamente basse, che facevano pensare alla demielinizzazione) e Tipo 2 (con velocità di conduzione nervosa normali, che facevano pensare a una degenerazione assonale o neuronale). Nel 1991, due gruppi di ricerca (3,4) hanno scoperto in maniera indipendente che la più comune forma di Charcot-Marie-Tooth di Tipo 1 (Tipo 1A, CMT1A; OMIM: 118220; Orphanet: ORPHA101081) era associata a una duplicazione di 1.5 Mb del cromosoma 17p11.2, che codifica per la proteina mielinica periferica 22 (PMP22).(5-7) Livelli di PMP22 eccessivamente elevati, fluttuanti e/o alterati (8) conducono alla alterazione della guaina mielinica e, infine, a demielinizzazione e neuropatia. La prevalenza stimata di CMT1A di 1 per 5,000.(9)
Quali sono i sintomi e le caratteristiche principali della CMT e qual è il loro impatto?
Sebbene la CMT possa insorgere a qualsiasi età, prolungate latenze motorie distali sono già presenti nei primi mesi di vita, e velocità di conduzione nervosa (NCV) motoria basse sono state riscontrate in alcuni individui all’età di due anni. È stato rilevato che le NCV rimangono stabili dopo l’età di sei anni.
Il tipico segnale di comparsa della CMT è una debole dorsiflessione del piede. Altri segnali fisici includono depressione o assenza dei riflessi tendinei negli arti inferiori. Il quadro clinico generalmente include anche steppage, pes cavus (un elemento fondamentale riscontrato in una percentuale di pazienti che può arrivare anche al 90%), moderata perdita di sensibilità negli arti inferiori, debolezza muscolare bilaterale e atrofia al di sotto delle ginocchia.
Sintomi agli arti superiori includono debolezza muscolare (riguardante principalmente i muscoli intrinseci della mano) e atrofia muscolare. La manualità ridotta è comune tra i pazienti affetti dalla CMT. I sintomi sensitivi sono solitamente meno evidenti e possono essere impercettibili. Una sensazione alterata è solitamente presente con localizzazione “a calzino” o “a guanto, in cui le gambe sono colpite con frequenza e gravità maggiori rispetto alle braccia. Il coinvolgimento di una grande quantità di fibre nervose sensitive di grosso calibro conduce alla perdita propriocettiva e pertanto a difficoltà di equilibrio. Nella CMT, il dolore è più comune di quanto si pensasse precedentemente, in quanto è segnalato dal 55-70% dei pazienti.
Il dolore è spesso muscolo-scheletrico ma, in alcuni casi, può essere neuropatico. Solitamente, circa il 20% dei pazienti lamenta dolori muscolo-scheletrici agli arti (causati da tensione articolare/tendinea e andatura anomala) e/o alla schiena (causati da scoliosi). Le deformità del piede e il peggioramento dell’andatura portano a dolorosi calli, cadute, slogature e fratture.
Questi sintomi hanno un impatto su mobilità, qualità della vita (QoL), attività scolastiche/professionali e salute mentale. Per esempio, è stato segnalato che il 18% dei pazienti affetti dalla CMT soffre di depressione. Debolezza di caviglie e piedi, equilibrio compromesso, dolore e affaticamento sono stati segnalati dai pazienti come importanti sintomi invalidanti, che impattano sulla loro qualità della vita. L’affaticamento (spesso sottostimato) è segnalato come grave nel 60% dei pazienti adulti e nel 24% dei pazienti pediatrici (in contrapposizione al 14% nella popolazione in età scolare generale).
Le donne potrebbero mostrare una maggiore riduzione della qualità della vita rispetto agli uomini, cosa che potrebbe influire negativamente sull’atteggiamento rispetto alla gravidanza.
Fino a oggi, si riteneva che l’aspettativa di vita dei pazienti affetti dalla CMT fosse inalterata, tuttavia un recente studio danese su un ampio gruppo di pazienti affetti dalla CMT, il primo a utilizzare i dati del registro relativo al territorio nazionale, hanno rivelato un notevole aumento della mortalità. Rispetto alla popolazione generale, è stato segnalato un tasso di mortalità superiore del 36% tra i pazienti a cui è stata diagnosticata la CMT.
Quali sono le opzioni terapeutiche disponibili?
La cura della CMT1A è necessariamente multidisciplinare, con il neurologo a coordinare i contributi provenienti dallo specialista in medicina riabilitativa, dal chirurgo ortopedico, e da fisioterapisti e terapisti occupazionali.
Data l’attuale assenza di terapie curative o in grado di modificare il decorso della malattia, la gestione del paziente affetto dalla CMT1A è conservativa e consiste unicamente in una terapia di supporto. È basata su una combinazione di aiuti tecnici e dispositivi ortopedici (bastoni, tutori, ortesi, scarpe ortopediche per correggere il piede cadente, etc.), fisioterapia (incluso lo stretching per prevenire l’accorciamento dei tendini), terapia occupazionale, chirurgia ortopedica (per es. per grave pes cavus), e terapia sintomatica (per es. per sollievo dal dolore)).(5,11) Stampelle, bastoni o sedie a rotelle potrebbero essere necessari per la mobilità ma l’uso di una sedia a rotelle sarà necessario per una parte dei pazienti.
I pazienti devono sottoporsi a controlli regolari per piaghe da decubito ai piedi. Va incoraggiato un moderato esercizio fisico se ben tollerato dal paziente. Viceversa, l’obesità deve essere scoraggiata, in quanto rende la deambulazione più difficoltosa.
Infine, le terapie associate a reazioni neuropatiche avverse, come gli agenti chemioterapici o i fluorochinoloni, sono da utilizzarsi unicamente quando necessario. Una chemioterapia a base di vincristina deve essere evitata in qualsiasi circostanza in quanto potrebbe essere particolarmente dannosa per i nervi periferici e aggravare notevolmente la CMT.(5,10)
MOBILITAZIONE PER RIDURRE L’ERRORE DIAGNOSTICO
CHI PUÒ AIUTARLA A SAPERNE DI PIÙ?
Alcuni medici generici, neurologi e fisiatri potrebbero essere a conoscenza dell’esistenza della CMT, dei sintomi specifici e delle cure mediche. Sfortunatamente, oggi sono ancora molto frequenti errori in fase di diagnosi.
In occasione delle campagne di sensibilizzazione e periodicamente nel corso dell’anno, ogni associazione europea fornisce informazioni e consulenza a lei e alla sua famiglia.
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